John Thackara

Obiettivo

Lifeworlds: città multispecie e design relazionale

“Sappiamo più del movimento dei corpi celesti, che del suolo sotto i piedi”
(Leonardo da Vinci, designer italiano, 1452-1519)
“Concentrandosi sulle relazioni che ci interconnettono, l’ecologia relazionale crea spazi di comprensione e di condivisione tra umani e non umani” (Damien Deville e Pierre Spielewoy) “Non ci sono Loro, ci siamo solo Noi” (Luis Alberto Urrea)

Riassunto del workshop:
La diversità biologica è la misura più importante della qualità urbana e della vivibilità. Sulla base di questo valore fondamentale, questo workshop esplora modi pratici per rendere le città ospitali per tutta la vita, non solo quella umana.
Questo punto di partenza è radicale, ma non utopico. Milioni di cittadini già abitano le città come spazi vitali che condividono con altri esseri umani, animali, insetti e piante, suoli e macchine. Il movimento dell’ecologia civica è guidato dalla consapevolezza della radicale interdipendenza di tutta la vita.
Il design per i mondi vitali è informato dal senso che il benessere degli umani, e dei non umani, è interconnesso.

Le opportunità di design qui – e i vostri compiti in questo workshop – sono due:
Primo, progettare un artefatto, un luogo, un intervento e/o un’esperienza. Questo strumento di ecologia urbana, o attrezzatura, dovrebbe migliorare l’interdipendenza di tutta la vita in modi pratici.
In secondo luogo, il progetto dovrebbe inserirsi in un prodotto-servizio-sistema integrato che permetta alle città – e specialmente ai comuni – di sostenere e collegare queste attività in rapida crescita.